Pasticceria Svizzera Siciliana un angolo di dolcezza nella città eterna. A Roma, dove non ti aspetti, trovi un angolo di Sicilia con le più antiche tradizioni della pasticceria siciliana, come non è più possibile trovare neanche da noi. Si tratta di una pasticceria dal nome particolare, che sottolinea il contributo delle creme della pasticceria svizzera alle paste della tradizione siciliana: la Pasticceria Svizzera Siciliana. Questa tradizione nasce alla fine dell’800 quando a Palermo e Catania aprono delle pasticcerie che utilizzano le prime ghiacciaie. Con le prime ghiacciaie i pasticcieri svizzeri vanno a Palermo, che era la città più ricca d’Italia e recuperano la tradizione dolciaria siciliana con l’aggiunta di dolci che utilizzano latte vaccino, panna e creme leggere. Così i pasticcieri svizzeri aggiungono alle ricette tradizionali siciliane questi prodotti e creano le loro pasticcerie utilizzando questo nome, Pasticceria Svizzera Siciliana per richiamarne il legame.
Nata quasi sessant’anni fa nel 1965 dalla passione, intuito e perseveranza di un palermitano, Roberto Porsio. Un commercialista che, dopo essersi laureato a Palermo, si trasferisce a Roma per lavoro, ma che non abbandonerà mai il suo sogno, quello di creare un’azienda modello. Nel 1965, per il suo quarantesimo compleanno, si regala proprio un’azienda nel settore della pasticceria, la sua più grande passione sin da quando era ragazzo a Palermo ed andava a trovare il suo padrino di battesimo titolare di una pasticceria. Il nome riporta alla tradizione e ricrea un angolo di Sicilia nella città eterna. Così Roberto Porsio affianca al suo lavoro di commercialista la gestione della sua azienda fino al 2000 quando ormai anziano viene affiancato dalla figlia Marilia Porsio, che dopo la morte del padre nel 2011 gestisce l’azienda con il fratello. Marilia ricorda bene quando la pasticceria era in costruzione: il padre acquisto quel quadrato di terra quando ancora non c’era nulla e oggi è un luogo centrale del turismo culinario. Da bambina ricorda che giocava a saltare la corda utilizzando dei resti di tubi lasciati dagli operai, oggi è rientrata da donna in carriera che porta avanti l’azienda del padre.
Nonostante la crescita storica dell’attività, alcune cose sono rimaste immutate nel tempo. Infatti continuano ad usare materie prime base come uova, latte, farina, o ancora pasta di mandorla e ricotta fatte da loro artigianalmente. La loro perseveranza nel mantenere la tradizione a cui ha voluto agganciarsi il padre si rispecchia nel continuare a preparare dolci che oramai a Palermo non si fanno più. Per esempio, a Natale fanno il Cuore di Natale, un dolce preparato con la mostarda di cedro, ricoperto di pasta di mandorla e glassato con lo zucchero sopra a forma di cuore, colorato con sopra il Bambin Gesù, dolce che a Palermo non viene più preparato. Ma Marilia ci dice che questo è solo uno dei possibili esempi di come la sua Pasticceria Svizzera Siciliana è riuscita a conservare inalterate le ricette della tradizione, affiancando naturalmente anche la pasticceria più moderna, senza per questo perdere le antiche radici come invece è purtroppo avvenuto a Palermo.
Una delle dipendenti dell’epoca, racconta la sua esperienza risalente agli anni 70, come un’esperienza che l’ha formata e segnata come persona. Le bontà della pasticceria attiravano anche gente di alto rango come prelati, attori, politici, calciatori. Alcuni di essi avevano anche appuntamento fissi, come i calciatori della Lazio che ogni martedì andavano nella pasticceria per mangiare qualcosa di dolce e scambiare due battute con i camerieri romanisti. Acnhe personalità tutto d’un pezzo che nello schermo in bianco e nero mantenevano un rigore preciso, si scioglievano davanti ad uno squisito pasticcino della Pasticceria Svizzera Siciliana.
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