Niente sembra fermare il fuoco che,  ogni giorno mette sotto assedio il Calatino. Diversi gli incendi che hanno devastato il  calatino, iniziando  da Monte San Giorgio,  contrada Mazzone,  Bosco di Santo Pietro, Contrada Terrana.

La serie di incendi che sta devastando il calatino e in tutta la Sicilia ripropone in tutta la sua drammacità una figura che spesso è all’origine di questi eventi: il piromane. Ovviamente molti incendi si sviluppano per cause naturali (autocombustione), accidentali ( mozziconi di sigarette e, tizzoni lasciati incustoditi), oppure per interventi dolosi, questi ultimi causati appunto da piromani; in alcuni casi questi incendi, come ha accurato spesso la magistratura, sono stati causati da persone interessate poi a domarli per lavoro. Chiaramente non ci stiamo riferendo ai vigili del fuoco, e neanche alle centinaia di onesti volontari della protezione civile. Cercheremo in questo articolo di tracciare un profilo del piromane tipo

La piromania, nella maggior parte dei casi, inizia nell’infanzia. I bambini sotto i 3 anni raramente prestano attenzione al fuoco e non sono interessati ai modi per accenderlo. Ma dall’età di tre anni, questo momento è particolarmente interessante per i bambini, quindi sono così desiderosi di raggiungere fiammiferi e accendini.

Chi tra noi nell’ infanzia non ha provato ad accendere un fiammifero, a bruciare la carta,  o la piuma di uccello, a fare un fuoco? Tutte queste manifestazioni non sono segni di piromania nei bambini fino a quando non assumono una forma cronica. Ancora peggio, se la piromania si sviluppa nell’adolescenza, che è caratterizzata da negatività, negazione dei divieti e qualche crudeltà.

Spesso un incendio viene provocato in maniera del tutto intenzionale, colui che appicca il fuoco in modo doloso viene da sempre definito un piromane, infatti il termine piromania  che viene dal greco  sta ad indicare un’ossessione verso il fuoco, le fiamme e i loro effetti. Il piromane soffre di disturbi del controllo degli impulsi e della condotta, e sembrerebbe che alla base vi sia un’intensa ossessione per il fuoco, le fiamme e i loro effetti.

Si tratta di emozioni intense e piacevoli, le quali appagano e il soggetto desidera viverle; di conseguenza passa in secondo piano la gravità del reato commesso.

È proprio questa eccitazione e gratificazione emotiva, difficilmente controllabile, a rendere la piromania una categoria psichiatrica, quasi una sorta di “dipendenza” dal fuoco.

I primi segni della piromania sono la passione per tutto ciò che riguarda il fuoco e la propensione a incendiario immotivato

Non sono indifferenti le conseguenze che un incendio porta con sé: distruzione, annientamento, paura, morte. Tutti effetti che il piromane non considera adeguatamente, vedendo nell’incendio solo conseguenze a lui positive: eccitazione, euforia, appagamento dato dal fascino per il fuoco e per le fiamme, con conseguenti emozioni piacevoli. Senza dimenticare che l’aver provocato in prima persona l’incendio, ed essendo quindi stato l’artefice del tutto, gratifica ancor di più il piromane, il quale si sente protagonista attivo dello spettacolo.

Una riflessione è doverosa, soprattutto alla luce di ciò che è successo nel nostro territorio in questi giorni.  È il momento di dire  basta. Non si può più accettare questa inerzia e questa passività.

 

Francesca Giarratana

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