Dolci

Mostarda d’uva, un dolce povero ma parte di preziose tradizioni popolari siciliane

La vendemmia è un momento dell’anno molto allegro e vivace: dopo un anno di cure e attenzioni, si possono finalmente raccogliere i frutti della vite. La raccolta di solito avviene a settembre: l’estate sta per finire ma non è ancora arrivato l’autunno; le giornate sono ancora belle e trascorrere le giornate in vigna a vendemmiare è un vero divertimento.

Oggi forse meno, ma negli anni scorsi, all’epoca dei nonni e dei bisnonni, la vendemmia era una vera e propria festa che coinvolgeva tutta la famiglia, spesso anche tutto il paese: parenti, amici, vicini di casa, tutti uniti nel lavoro della raccolta, un tempo la vendemmia era l’occasione per ritrovarsi e stare insieme, i proprietari delle vigne organizzavano grandi pranzi a cui erano invitati tutti i raccoglitori che, oggi come allora, lavorano insieme tagliando i grappoli e riempiendo i cesti che vengono poi portati con il trattore in cantina dove inizia la lavorazione.

Si tratta di una preparazione che fa subito venire in mente l’autunno, con i suoi colori e i suoi sapori. Protagonista è il mosto cotto, che incontra il sapore delle mandorle e la Cannella. In Sicilia c’è una grande tradizione in questo senso.

Il mosto d’uva si ricava dall’uva fresca (uva fresca pigiata). La mostarda d’uva è un dolce al cucchiaio dal sapore particolare, che sicuramente amerete.

Per il mosto

-3 litri di succo di uva

-2 pugnetti di cenere di sarmenti, ottenuta dai ramoscelli di viti

Ingredienti per la mostarda

-1 litro di mosto

-100 gr di amido

-200 gr di mandorle tostate

-cannella in polvere

-scorza di arancia essiccata

-Una stecca di cannella

Preparazione

Per prima cosa preparate il mosto. Dopo aver spremuto l’uva e ottenuto il succo, cuocete il succo con la cenere di sarmenti. La cenere toglierà l’aspro dell’uva e addolcirà la mostarda  Il composto dovrà sobbollire per circa mezz’ora. Passato questo tempo lasciate riposare il mosto a temperatura ambiente per almeno 12 ore. Dopodiché, filtrate il composto con una garza a maglia stretta, filtrate e far ridurre per diventare un litro di mosto cotto.(ci vuole pazienza a fuoco  circa 2 ore)

A questo punto dopo aver fatto raffreddare il mosto e averlo filtrato, proseguite amalgamando l’amido . Cercate di sciogliere tutti i grumi. Dovrete ottenere un composto liquido e omogeneo. Aggiungete gli aromi, una stecca di cannella, e la scorza di arancia essiccata. Mettete sul fuoco a fiamma bassa.

Girate in continuazione il composto con una spatola in legno. Quando inizierà ad addensarsi aggiungete anche le mandorle tostate intere. Continuate a mescolare per qualche minuto. Il composto una volta che raggiunge il bollore dovrà bollire per qualche minuto.

Una volta che otterrete una crema corposa potete proseguire versando la mostarda o nelle classiche formine in terracotta oppure in piatti e contenitori in plastica o vetro. Spolverizzate la superficie della mostarda con mandorle tostate. Mettere negli stampi il composto, far raffreddare e mettere in frigo per circa 6 ore. Sformare e decorare con mandorle tritate e tostate.

Francesca Giarratana

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