Ristorante Coria, non lascia (Caltagirone), raddoppia (a Catania)
di Francesca Giarratana
La stella del ristorante Coria di Caltagirone, brillerà anche a Catania. Dopo oltre 16 anni di attività nella ‘Città della ceramica’, il ristorante stellato apre nella prestigiosa via Etnea.
Ispirandosi alla «bibbia della cucina siciliana» di Giuseppe Coria, Profumi di Sicilia, i due chef Domenico Colonnetta e Francesco Patti hanno dato vita al ristorante più conosciuto di Caltagirone, Coria. Collocato nel caratteristico centro storico dello stesso paese, è diventato presto un punto di riferimento per gli appassionati degli odori e dei sapori isolani, con le fini rivisitazione delle ricette classiche della tradizione.
Ma il legame tra Caltagirone ed i due famosi Chef non si interromperà. Proprio per chiarire come stanno le cose, abbiamo sentito Francesco Patti.
La notizia che il ristorante Coria si sarebbe trasferito a Catania, ha sorpreso, come stanno le cose?
“L’apertura del ristorante sarà il 22 febbraio, con una presentazione che durerà probabilmente due giorni interi, durante delle fasce di orario in cui i miei colleghi stellati avranno il piacere di venire a cucinare. Sicuramente sarà presente tutta gente del settore, gente che in questi 16 anni ci è stata vicina, sia dal punto di vista lavorativo che affettivo, in modo che condividano con noi questo progetto. Il nostro ristorante sarà in via Etnea 55, e verrà suddiviso su due livelli: al livello superiore faremo il gourmet, quindi il trasferimento del ristorante di Caltagirone a Catania in un altro spazio, al livello inferiore, invece, è previsto un bistrot con una proposta più veloce, anche a pranzo per chi vuole mangiare qualcosa, ma ha poco tempo.”
E Caltagirone?
“Caltagirone non la abbandono, di fatto rimarrà Squiseating, il Banqueting del ristorante Coria, nato nel 2013, il primo, o comunque uno dei primi ad offrire questo servizio in Sicilia, la parte del nostro progetto che considero molto sostanziosa, con circa 60 unità lavorative e da maggio a settembre addirittura il doppio e oltre la metà proviene proprio da Caltagirone.”
Nessuna penalizzazione dal punto di vista del personale?
“No, assolutamente no. Ovviamente la parte logistica del catering tra magazzini, autisti, cuochi, e anche gli uffici rimarranno a Caltagirone, la logistica, come sempre nella zona nuova di Caltagirone, i laboratori al centro storico, quindi rimane tutto qui. Il ristorante però non sarà aperto tutti i giorni a Caltagirone, perché comunque ho bisogno di più tempo per concentrarmi su Catania, ma in sostanza rimarranno tutte le attività, perfino l’arredamento del ristorante.
Ma si potrà venire a cenare o a pranzare?
Per un periodo no. Io penso di avviare il ristorante di Catania, di concentrarmi sui matrimoni della prossima stagione, lasciare il catering e dall’ottobre prossimo studiare qualcosa per il ristorante di Caltagirone che potrebbe diventare un bistrot, non lo so ancora, però per un periodo lo metto in stand by a Caltagirone. Non sarà un ristorante aperto tutti i giorni, ma un punto di riferimento, importante, rimarrà.”
In pratica Coria non lascia, raddoppia…
“No, ancora non lo voglio dire e sa perché? Perché il messaggio che voglio comunicare è che Coria si trasferisce a Catania, ma da Caltagirone non spariremo perché qui rimarrà Squiseating. Quindi noi ci siamo sempre, ma con una formula diversa. Anche perché a Caltagirone abbiamo fatto 16 anni, conquistandoci un punto di riferimento per gli appassionati del settore.”
La scelta di andare via….
“Io ho 40 anni e negli ultimi anni ho visto che Squiseating continua a crescere, da Caltagirone ci spostiamo in tutta la Sicilia e abbiamo anche richieste fuori dalla Sicilia, ma, per ora, non siamo organizzati per andare fuori dalla regione perché ci vuole un’organizzazione logistica diversa.
Per il ristorante invece non ho visto negli ultimi anni prospettiva di crescita, nel senso che ero ben consapevole dal primo giorno di apertura, 16 anni fa, che la mia fetta di mercato nel calatino comunque era piccola ed è stato così mentre la parte più consistente veniva da fuori. Raggiungere Caltagirone non è semplice, ed ho una clientela che mi raggiunge da Catania e da tutta la Sicilia, se non da altre parti del d’Italia e oserei dire dal mondo; però non è semplice arrivare a Caltagirone per una serie di motivi che non dipendono certo dall’amministrazione attuale, come sostiene qualcuno…”
Può spiegare meglio?
“Molti stanno dando colpa per questo trasferimento, all’amministrazione, infatti il sindaco, Fabio Roccuzzo, mi ha chiamato dicendomi ‘ci stanno dando la colpa a noi per questa chiusura’ ed io ho risposto che lui e l’amministrazione attuale non c’entra nulla, come non è colpa neanche dei sindaci e delle amministrazioni precedenti. L’ho anche rassicurato, come ho già detto che si tratta di un ampliamento, perché una parte importante delle nostre attività continuerà come al solito, a Caltagirone. Però se dobbiamo parlare delle infrastrutture, diciamo che ci sono carenze, contro le quali siamo impotenti. Ad esempio dall’aeroporto spesso mi chiamano, chiedendomi come possono venire a mangiare, siamo qui in Sicilia per lavoro, dicono alcuni e domani abbiamo una riunione, abbiamo il tempo di fare una scappata, di andare in un hotel, ecc… Ecco, questi sono limiti che dobbiamo assolutamente superare se vogliamo crescere come ristorante. Attualmente a Caltagirone l’offerta dell’ospitalità è molto limitata, per non dire inesistente; ci sono diversi buoni, anzi ottimi B&B, ma per clienti di un certo tipo questa sistemazione non funziona.”
La stella del ristorante Coria, continuerà a brillare sotto il cielo di Catania, ma la sua luce continuerà a splendere anche a Caltagirone.
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