Creare, inventare e trasformare la pasticceria è il compito quotidiano di Giuseppe Santoddì che ci racconta la storia della sua attività, i suoi progetti e la voglia di lanciarsi in nuove sfide, senza mai dimenticare l’importanza degli insegnamenti del padre. L’obiettivo è continuare a vivere tra torte, dolci e tutto ciò che serve per rendere speciale una pasticceria innovativa e ricca di tradizione.
Come nasce la sua passione per la pasticceria? E di conseguenza la sua attività.
Sono cresciuto con un padre che ha sempre fatto questo mestiere, da bambino guardavo infastidito i vari sacrifici che venivano fatti da mio padre, per esempio durante le feste era sempre impegnato. Con il passare degli anni però, la mia curiosità si faceva sempre più grande, mi piaceva veder nascere un dolce, decisi così di “entrare” nel mondo della pasticceria.
I primi periodi erano caratterizzati da errori e imperfezioni, ma con il passare del tempo, grazie ai vari studi e il prezioso aiuto di mio padre, questo lavoro è diventato una vera e propria passione. La mia attività è un proseguimento del lavoro di mio padre, ma all’interno della mia pasticceria non c’è solo tradizione ma anche innovazione, provo a ricreare nuovi gusti e nuove combinazioni per renderla moderna.
Nel suo settore qual è la scommessa più grande che ha vinto?
Penso che la sfida più grande sia stata quella di aver mixato la qualità di un tempo con le innovazioni di oggi.
E la difficoltà più grande che ha incontrato?
Oggi ci sono tante difficoltà nel settore artigianale, ma quella più difficile è stata il dover far conciliare il mio lavoro con le esigenze della mia famiglia, cercando di essere presente il più possibile.
C’è una ricetta a cui è più legato?
Sinceramente non c’è una ricetta a cui sono più legato, anche perché la passione e l’impegno che si ci mette nel fare un dolce deve essere uguale per tutti per avere un buon risultato.
Il lockdown ha pregiudicato la vita e il lavoro di tutti, con quale spirito è ripartita la boutique dei dolci?
Il lockdown è stato un duro colpo da digerire e ancora oggi paghiamo le conseguenze. La ripartenza non é stata facile perché le difficoltà sono tante, sia dal punto di vista economico che logistico. Bisogna avere la forza per andare avanti e ripartire con tanto ottimismo, con la speranza che tutto possa tornare alla normalità di prima.
Progetti futuri?
In questo momento è difficile fare progetti, visto quello che è successo, un sogno sarebbe quello di ampliare la mia pasticceria e poter far conoscere i nostri prodotti anche al di fuori del calatino!
Preparare la tavola di Natale è un momento speciale che aggiunge magia alla cena e…
Il Pandoro è un dolce tipico del periodo natalizio, originario di Verona, che si distingue…
Muffuletta è una morbida pagnottella rotonda di grano tenero, In dialetto siciliano, la parola muffuletta…
Crispelle di riso, dolce tipico siciliano, sono delle frittelle lievitate di riso aromatizzate all’arancia o…
Tipico e apprezzatissimo dolce della Festa di Santa Lucia del 13 dicembre secondo la tradizione,…
Gelo al melograno, con i suoi chicchi rosso rubino racchiude ciò che c’è di più…