Arancino o Arancina? Qualunque sia il suo nome, questa specialità gastronomica siciliana è entrata a far parte della prestigiosa lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF)[5] con il nome di “arancini di riso”.
Un cibo popolare che non ha un vero e proprio inventore ma che, nel corso della storia, ha subito tante modifiche. Forse i vari nomi derivano proprio dalle varianti esistenti e, grazie ad esse oggi possiamo gustare questa bontà. La parte interna è composta da riso aromatizzato che può essere ricondotto alla ricetta di un emiro arabo (popolo colonizzatore) che univa il riso allo zafferano. L’idea dell’emiro fu un successo, tanto da essere servito in monoporzioni e in seguito farcito con carne e pomodoro.
Solo nel XIII sec, periodo di Federico II di Svevia, si arriverà alla panatura. Un problema quotidiano aveva bisogno di una soluzione: come portare la palla di riso speziato e ripieno nei lunghi viaggi e nelle battute di caccia? La soluzione più comoda e sfiziosa era la panatura, in questo modo il riso non si deteriorasse e rimanesse compatto.
Il nome deriva senza dubbio dal frutto dell’albero delle arance, lo stesso scrittore siciliano Gaetano Basile indica la pietanza al femminile proprio perchè prende il nome dall’arancia, dato che in italiano si declina al femminile. In questo modo viene chiamato prevalente in zone della parte orientale come le province di Ragusa e Siracusa e nelle zone del Palermitano.
Il dialetto siciliano, al contrario, declina i nomi dei frutti al maschile – quindi arànciu- quindi il nome della pietanza, nelle province di Enna, Messina e soprattutto Catania è arancino dal dialetto “arancinu”. Come testimonia il Dizionario siciliano-italiano del palermitano Giuseppe Biundi, che nel 1857, al lemma arancinu, scrive: “[…] dicesi fra noi [in Sicilia] una vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia”.
Ma le differenze non sono solo nel nome. Il piatto della rosticceria siciliana cambia anche forma nelle province siciliane. L’arancina è solitamente rotonda e ricorda la forma del frutto, mentre l’arancino è a forma di cono, in onore del Vulcano Etna e ricorda il colore dell’arancia.
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