Una ricetta che per gli abitanti del trentino è alla base della tradizione. Infatti, all’interno della cappella del castello di Hocheppan, vicino a Bolzano, vi è uno straordinario ciclo di affreschi dipinto intorno all’anno 1180. Un particolare di questi affreschi mostra la vergine partoriente. La balia é in cucina e controlla la pentola nella quale cuociono 5 canederli e con la mano destra ne infilza uno con la forchetta e fa il gesto di assaggiarlo. Ecco dunque che qui, nel castello di Hocheppan, ci imbattiamo nella prima e più antica rappresentazione dei canederli. Ed è la rappresentazione della cosiddetta Knödelesserin, la mangiatrice di canederli.
Questo piatto nasce dalla tradizione contadina della Baviera (Germania del Sud), ma le sue origini sono da collocare in territorio italiano – precisamente nel Sud Tirolo. Originariamente consistevano semplicemente in palle di pane raffermo fatto a cubetti e tenuto insieme con latte o acqua e uova, secondo la classica tradizione del riutilizzare gli avanzi.
Ma il piatto entra anche nella storia, o meglio nella leggenda ambientata nel XV e XVI secolo. In quel periodo i lanzichenecchi seminavano il panico dovunque andassero, anche in una locanda sudtirolese quando un’orda entrò stanca e affamata. Per motivare l’oste a dar loro del cibo nei tempi più brevi possibili, presero in ostaggio la moglie e la figlia. Le due donne non avevano molto in dispensa ma si fecero furbe e usarono le poche cose che avevano: speck, cipolle, uova, pane raffermo, latte e farina. «Queste palle di cannone stenderebbero anche l’uomo più arrabbiato» esclamò il comandante. Furono così soddisfatti da lasciare alle cuoche un paio di monete d’oro come ricompensa per la cena.
Questa ricetta di riciclo degli avanzi raggiunse molte regioni e ancora oggi è un piatto tipico e molto richiesto. Non solo nelle regioni Friuli, nella Venezia-Giulia e nell’alto Veneto ma anche in Baviera (Germania del Sud), Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Secondo la tradizione altoatesina, i canederli si preparano il martedì, il giovedì e la domenica. E solo nei giorni di festa le cuoche aggiungono speck o pancetta.
Oggi i Canederli hanno una variante dolce. Si prepara lo stesso impasto di patate e farina, poi lo si stende per farne una sfoglia che viene poi richiusa a forma di sfera con all’interno la prugne o albicocche. Infine vengono cotte nel burro e servite con una spolverata di zucchero a velo. Da non confondere con il Germknödel che ha solo la stessa forma.
Foto articolo: immagine di repertorio
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