Sfingi, sfinci, sfinge, spingi” a seconda della zona, sempre buone sono. Ogni qualvolta volta che a casa si nominava la parola “sfince”, era aria di festa
Ogni città, provincia o regione ha la sua versione delle sfince ma l’elemento distintivo che caratterizza questo fritto è la tradizione.
La tradizione che fa di noi tutti una famiglia, la tradizione che ci fa ricordare i bei momenti.
La tradizione che rende la sfince, sfincia, spinci o come preferite chiamarla, un capolavoro.
-500 gr farina di semola rimacinata
-500 ml di acqua
-1 bicchiere di latte
-1 cubetto di lievito
-un pizzico di sale.
-Un cucchiaino di zucchero
In una capiente ciotola unire la farina e poco per volta il latte e l’acqua a temperatura ambiente, con il lievito sciolto e lavorare con una frusta, poi continuare a sbattere con le mani fino a che l’impasto risulti cremoso come una pastella. Aggiungere il sale e un pò di zucchero.
Lasciare lievitare per circa 2 ore, deve raddoppiare. Una volta gonfiato, raccogliere l’impasto con un cucchiaio bagnato o unto e con il dito far scivolare nell’olio, per farle gonfiare e dorare. una volta cotte e un pó intiepidite, aggiungere lo zucchero
Profumate il vostro impasto con della scorza di arancia, limone, o anche dei semini di vaniglia. Potete preparare l’impasto la sera e lasciarlo lievitare per 1 ora in forno con luce accesa e forno spento, poi trasferire in frigo per tutta notte, tirate fuori l’impasto dal frigo 2 ore prima di friggere, mescolando prima di immergere i pezzi di impasto nell’olio bollente!
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