Il Natale di una volta di Emilio Leto
Questa è una delle tante giornate in cui Silvy è al mercato, sta scegliendo il meglio dei prodotti con la sua esperienza di sempre.
Negli ultimi tempi tante cose sono cambiate nelle abitudini della vita quotidiana di tutti e Silvy ricorda con nostalgia il lavoro che faceva come cuoca a domicilio, ora lei si è dovuta adeguare a lavorare diversamente.
Prima lavorava in maniera molto articolata, dopo aver fatto la spesa cucinava presso la famiglia, apparecchiava, serviva a tavola e infine riordinava la cucina, ora ha modificato il suo lavoro restando presso la famiglia per lo stretto tempo indispensabile per cucinare, osservando tutte le precauzioni imposte dalle norme anticovid.
Oggi si limita solo a cucinare, ma la qualità del suo lavoro è la stessa, sia che si tratti di pranzo o di cena, e per quanto riguarda questa si ferma al massimo sino alle 21.
Il menù che lei propone va dall’antipasto al dolce, che lei porta da casa già pronto, e poi si presenta presso la famiglia con la spianatoia e il mattarello per fare la pasta.
La sua cucina si basa prevalentemente sulla tradizione romana. Silvy non ha accettato l’idea di fare consegna di cibi a domicilio, lei inorridisce solo a pensare che poi i cibi debbano essere riscaldati, con questo verrebbe a cadere la professionalità che lei mette nel suo lavoro. Allora a motivo di questo lavoro più snello che lei effettua, ha pensato di concedere ai clienti uno sconto del 15% sul normale costo del servizio, che è quello di un ristorante di buon livello. Così Silvy adegua il suo lavoro ai tempi nuovi, pensando ottimisticamente di ritornare, quando ci sarà la possibilità, al lavoro di prima.
Silvy per il pranzo del Santo Natale propone un menù a cui ha dato il nome di “Il Natale di una volta”: