Pizzo Calabro è una ridente cittadina calabrese, famosa anche per un gelato nato negli anni 50, stiamo parlando del tartufo.
Il tartufo di Pizzo calabro ha fatto la storia della pasticceria calabrese, nel 1952 il gelatiere Giuseppe De Maria, detto anche Don Pippo, si ritrovò durante un matrimonio a dover modellare delle palline di gelato artigianale, una al gusto di nocciola, l’altra al cioccolato con all’interno un cuore di cioccolato fondente liquido, caramello e liquore. Avvolse il tutto nella carta pergamena e mise a raffreddare, il risultato fu un dolce duro e irregolare, che nella forma ricordava il tartufo. Nacque così il Tartufo di Pizzo Calabro, uno dei capisaldi della pasticceria in Calabria.
E’ il primo gelato in Europa ad aver ricevuto il marchio IGP, grazie alla qualità della sua produzione artigianale.
Riprodurlo in casa fedelmente non è facile, poiché la sua ricetta rimane segreta e gelosamente custodita, ma è possibile comunque replicare il gusto.
- Gelato alla nocciola
- Gelato al cioccolato
- Cioccolato fondente
- Cacao amaro in polvere
- Zucchero semolato
Fate ammorbidire entrambi i gusti di gelato, prendete alcuni stampini a mezza sfera e riempitene metà con il gelato al cioccolato e metà nocciola. Riponete in freezer e lasciate per 30 minuti. Tirate fuori gli stampini, sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria. Adesso prelevate le mezze sfere e, accoppiandole a due a due, cercate di ottenere un incavo al centro e di riempirlo con il cioccolato. Fatele combaciare e premete bene. Rimettete in freezer avvolte da carta stagnola e fatele riposare per tutta la notte. Eliminate la carta stagnola e passate le palline in un mix di cacao amaro e zucchero.